domenica 15 settembre 2013

Luigi Ontani narcisista?

Ho visto il film (clicca qui per vederlo)
Mi sembra fatto molto bene, mi è piaciuto, ma credo che, nonostante la presenza di Barilli sia notevole, manchi la parte critica rispetto al narcisismo quasi inquietante che lui propone. È un lato molto forte e sarebbe stato interessante provare a leggerlo anche con altri referenti.
Ciao. Lella.
Il narcisismo di Ontani?

Da un punto di vista di critica artistica, la sua opera parla molto chiaro: il suo narcisismo non è "quasi" ma "assolutamente" inquietante. E' il TRIONFO del narcisismo. E' l'incarnazione stessa del narcisismo! L'avatar del narcisismo.

Un narcisismo così narcisista che lui è il primo a prendersi gioco di se stesso, del suo narcisismo e del suo infantilismo egocentrico, la cui crescita s'è arrestata più o meno sui tre anni d'età.

La sua intelligenza, senz'altro di molto oltre la media, ha sfruttato benissimo questo aspetto.
E, devo dire, che è stata proprio la sua intelligenza che mi è piaciuta. Scusa, l'immodestia, ma è stata l'intelligenza che ci ha permesso di avere un contatto personale immediato di reciproco apprezzamento.

E' così palese il fenomeno, che accusare di narcisismo Ontani e la sua opera, significa rischiare di cadere nell'ASSOLUTA BANALITA', dal momento che il narcisismo rappresenta la pietra fondante del suo lavoro.

Un narcisismo così sistematico che lui stesso si presenta ed è accettato come Opera d'Arte.
Qualsiasi cosa realizzi, qualsiasi oggetto che firmi, qualsiasi posa, anche la più sciocca e insulsa, che assuma, immortalata in un'immagine, si trasforma in oggetto che acquista una valenza inserita automaticamente e perfettamente nel suo discorso artistico.
Quando ti saluta, lui non dice "buongiorno", "ciao" o "come stai".
Il suo saluto, sempre ed vunque è "Viva l'Arte!"

Se l'Arte è lo specchio dei tempi, lui rispecchia perfettamente il nostro momento storico, narcisistiamente altrettanto inquietante. Anzi lui rispecchia benissimo il momento storico appena trascorso, perché secondo me siamo ormai oltre.
Io credo che un critico d'arte che poteva "criticare" questo tipo di narcisismo, restando entro l'alveolo del discorso artistico, non esista, perché dovrebbe affrontare il tema di cosa sia l'Arte in se stessa. Cosa che un critico d'arte, ufficiale e riconosciuto accademicamente, si guarda bene dal fare.

Primo perché ha perso lui stesso le coordinate assolute dell'Arte; secondo, perché gli toccherebbe andare troppo controcorrente, fino a mettere in discussione il sistema dell'arte contemporanea, visto che Ontani è quotatissimo. Ontani, non so se lo sai, è stato dichiarato artista dell'anno 2013.
Diverso sarebbe se la critica al suo narcisismo fosse venuta da un'antropologo o uno psicoanalista. Allora, sì, che ci sarebbe stato da dire! Ma in questo caso sarei andato decisamente oltre e avrei sconfinato in un territorio extra-arte, per arrivare decisamente ad un discorso di pura patologia mentale, non accettabile per il contesto in cui doveva essere inserito il documentario dedicato a lui.

Ennesima prova che non esiste una vera e assoluta patologia mentale, quando questa si inserisce in maniera funzionale in una struttura sociale che gli dia un senso e un significato che conferma il sistema.
E' il motivo per cui una volta gli stregoni delle società etnologiche avevano un ruolo prioritario, ma oggi, qui da noi, si darebbe loro l'immediato Trattamento Sanitario Obbligatorio.

Tu pensa che, durante le rirese, gli ho lasciato il microfono sempre acceso. Ebbene ho raccolto ore e ore e ore del suo parlato. Lui è capace di parlare per giorni interi senza mai stancarsi di riferirsi alla sua storia o alla sua persona, sempre comunque rimanendo interessante, perfettamente logico e intelligibile.

Come dice il suo amico e poeta Valentino Zeichen, un grande pioniere della body-art e dell'arte concettuale.
Insomma è uno che non ci fa. Lui interiormente ed esteriormente è proprio così come lo vedi!
Così come si esprme con le sue opere.

Per questo, alla fine, non ho potuto fare altro che piacermi come persona.
Un vero gentle man!

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