sabato 3 gennaio 2015

Il sogno di Giordano Bruno


Nel dicembre del 1989 mi capitò di sostituire per alcune settimane Maurizio Ciampa alla conduzione de "Le Ore della Notte", programma contenitore della serata di RadioDue. Lo spazio in particolare si chiamava "Serata a sorpresa".

Ero fresco di laurea e ancora tutto permeato dagli studi di epistemologia, la disciplina che affronta i diversi aspetti della metodologia della ricerca scientifica. Nella mia tesi ero giunto alla conclusione che anche le teorie scientifiche, checché se ne dica, risentono fortemente delle circostanze storico-culturali in cui nascono e si sviluppano. Perciò il potere politico, economico e accademico ricopre molto spesso un ruolo determinante per il loro successo o la loro rimozione forzata.

Il programma radiofonico si occupava di temi piuttosto vari e con un approccio e un approfondimento sempre abbastanza impegnativi, sia per noi che lo preparavamo che per gli ascoltatori che dovevano recepirlo. Niente a che vedere con quel che accade oggi, ché certi argomenti o non vengono affatto toccati o se lo sono, vengono sistematicamente "normalizzati" dalla imperante visione giornalistica, fedele guardiana per antonomasia degli interessi dominanti.

Ma il tema che decisi di affrontare la sera del 7 dicembre 1989 era troppo anche per allora. Dar voce in uno spazio statale come quello della Rai, ai risultati eterodossi delle ricerche di due scienziati italiani circa la fondatezza della teoria einsteiniana della relatività, era qualcosa di sconvolgente per l'usuale prassi della comunicazione pubblica.

Allora la radiotelevisione italiana non si era ancora adeguata ufficialmente alla "par condicio" istituzionale, che imperò negli anni Novanta quando nelle redazioni si dovevano organizzare i programmi prevedendo sempre interventi di "esperti" contrapposti.


Lidia Motta e Corrado Guerzoni
La signora Motta e Corrado Guerzoni in una delle cinquemila puntate del 3131

Ma la gestione di RadioRai già dagli anni Ottanta in cui iniziai a lavorarvi, era sapientemente guidata dalla insigne coppia Motta - Guerzoni: l'una, infaticabile, raffinata ed appassionata capostruttura della rete, signora Lidia Motta; l'altro, il direttore Corrado Guerzoni, ex ufficio stampa Moro e celebre conduttore di RadioDue 3131. Per loro l'equilibrio e la correttezza etica erano valori seguiti sempre con devota e coscienziosa attenzione al di là dei dictat provenienti dai vertici dell'azienda.

Da parte mia, tra l'altro ero stato da anni un lettore di Frigidaire,  la mitica rivista dal pensiero intellettualmente sovversivo, fondata da Vincenzo Sparagna, che coniugava articoli serissimi con inchieste alternative e fumetti artistici, sempre il tutto condito con una ricerca grafica altrettanto sovversiva.

Nel giugno del 1989 era stato pubblicato un albo associato alla rivista che aveva il titolo: "Eppur si fonde", dedicato alle ricerche di Renzo Boscoli e Roberto Monti, due rinomati fisici italiani che avevano dimostrato la falsità scientifica della Teoria della Relatività. Inoltre il loro modello consentiva di aprire prospettive straordinariamente concrete sulla possibilità della Fusione Fredda o a bassa energia, assai prima del celebre esperimento di Fleischman e Pons del 1989.




Temi incandescenti già allora quando Internet non c'era e certe notizie non avevano molte possibilità di essere diffuse.

Per farla breve, organizzai la puntata invitando a parlare Sparagna e Monti, introdotti dall'intervento dello storico della scienza Salvo d'Agostino. Dal momento che mi rendevo conto, per i motivi suddetti, di quanto potesse essere stato azzardato osare parlare di ciò, all'inizio della conduzione del programma, inventai di fingermi stanco e assonnato e quindi di addormentarmi e sognare il rogo di Giordano Bruno. La conversazione con i miei ospiti avveniva dunque in una cornice onirica che in qualche modo giustificava le tesi rivoluzionarie che si stavano comunicando.

Nonostante le frequenti inceppature del mio parlato dovute all'emozione, il programma venne più che decente, ma il giorno dopo con discrezione il direttore mi fece chiedere di visionare il volumetto da cui avevo tratto la notizia. Se lo tenne per quasi un mese, mentre io ero in attesa di una condanna o un'assoluzione.

Andò bene, nel senso che me lo fece restituire senza alcun commento, il che rappresentava ai miei occhi senz'altro un'assoluzione. D'altra parte Guerzoni ero uno che aveva avuto l'esperienza drammatica di come si comporta il vero potere in quanto a gestione dell'attività manipolatoria su ciò che deve essere considerata la verità pubblica.

La signora Motta, da parte sua, apprezzò l'aspetto drammaturgico che espressi nel programma, quando nel fingere di addormentarmi durante la conduzione, avessi donato all'ascoltatore un piacevole effetto estraniante e nello stesso tempo agganciarmi alla lunga e gloriosa tradizione letteraria della metafora, come tentativo di oltrepassare le censure del potere.

Dopo tanti anni, riascoltandolo, il programma non risente affatto della sua età. Si trattano aspetti della ricerca scientifica e dei paletti che la ostacolano, non solo estremamente attuali ma che ancora, ahimè, rappresentano elementi fondamentali di un rinnovamento generale di là da venire.





Raffaele Vincenti
Raffaele Vincenti alla consolle della sala F di via Asiago durante il 3131
Recentemente ho incontrato chi mi diede nel 1984 il battesimo della "messa in onda", l'amico Raffaele Vincenti, della direzione delle Teche Rai, ora in pensione e per buona parte della sua carriera tecnico alla consolle delle allora numerose sale di trasmissione di Via Asiago 10, prima che fossero in buona parte dismesse dalla rivoluzione digitale.

Raffaele mi diceva che gli ascolti della Web Radio della Rai  stanno premiando proprio quelle serate di RadioDue che ho avuto la fortuna di condurre o farne la regia, quando il colloquio intimo con gli ascoltatori tramite il telefono era protagonista di una riscoperta del privato, ora assente da qualsiasi canale mainstream.

Dal momento che per me fare il documentarista risente fortemente della mia esperienza a RadioRai, che di fatto mi ha insegnato la professione, non posso che inserirne qualche tratto in questo blog.

La "Serata a sorpresa" di cui ho parlato in questo post è ora disponibile sul mio canale YouTube.

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